Lotta meccanica
Si interviene, manualmente o con l’ausilio di attrezzature/macchinari appositi, allo scopo di eliminare fisicamente la malerba nella sua totalità (apparato radicale incluso) o, perlomeno, la sua parte problematica (fiori e infiorescenze prima della disseminazione). Gli interventi manuali sono faticosi e molto onerosi in termini di tempo, pertanto non sono particolarmente graditi.
In agricoltura biologica, non vi sono alternative alla lotta diretta meccanica.
Qui di seguito si riportano alcuni esempi pratici di lotta diretta meccanica che danno un’idea delle diverse possibilità d’intervento.
Pascolo primaverile precoce.
Questa misura favorisce l’insediamento di graminacee tappezzanti (cotica più fitta) e contrasta numerose altre erbe grossolane e poco gradite, sensibili a calpestio e al brucare degli animali. Per ottenere il massimo vantaggio da questa tecnica, ogni primavera, il pascolo dovrebbe iniziare dalle parcelle più infestate.
Il pascolo primaverile precoce si abbina perfettamente con una o più ►trasemine.
In primavera, il calpestio del bestiame agisce soprattutto contro:
- malerbe o altre erbe di scarso valore foraggero, quali: colchico autunnale, ranuncolo acre, cerfoglio dei prati, spondiglio comune, cerfoglio montano, podagraria, ranuncolo strisciante, erba ventaglina, poligono bistorta, geranio silvano, ecc.,
- piante tappabuchi, quali: dente di leone, poa comune, pabbio rossastro, ecc.
Animali adatti a lottare contro il rimboschimento dei pascoli sottosfruttati
Le capre e talune razze di pecore (pecora engadinese) scortecciano i rami di ontano verde, danneggiandolo in modo permanente. La lotta funziona solo se si applica una pressione di pascolo elevata, creando parchi di piccole dimensioni (impegnativo!).
Per saperne di più ► paturaALPINA.
Alcune esperienze hanno anche dimostrato che le capre brucano i fiori di senecione alpino, indebolendolo visibilmente.