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Prunella comune

Prunella vulgaris

A colpo d’occhio
Produce stoloni epigei radicanti (≠ dalla prunella delle Alpi). Fiorisce in estate e in autunno. I fiori sono blu-violetti.

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In sintesi

Valore foraggero
Scarso. Poco appetita dagli animali al pascolo a causa del suo elevato tenore in sostanze amare e tannini. La resa in SS è trascurabile. La si cataloga tra le altre erbe di scarso valore foraggero poco significative per la foraggicoltura.

Esigenze pedoclimatiche e diffusione
Dal fondovalle al piano alpino, su suoli freschi e umidi, ricchi di elementi nutritivi (≠ dalla prunella delle Alpi). Presente in particolare nel pascolo a coda di cane e in quello a leontodi, falciato o pascolato abbastanza frequentemente, nonché nel prato a erba altissima e ad avena bionda con cotica erbosa lacunosa.

Gestione e modifica della cotica erbosa
La si controlla riducendo la frequenza degli sfruttamenti ed evitando di falciare troppo vicino terra.

Impiego nelle miscele foraggere
Nelle miscele per prati da sfalcio ricchi di specie Mst Humida e Mst Montagna s’impiegano ecotipi locali di prunella comune, mentre nella Mst Broma si utilizzano ecotipi locali della specie imparentata prunella delle Alpi (Prunella grandiflora) (le Mst Salvia, Humida, Montagna e Broma non vanno seminate nelle Alpi Centrali né a sud delle Alpi, per evitare l’inquinamento genetico degli ecotipi locali).

Particolarità
- Proprietà medicinali: nella medicina popolare, la si usa per curare piccole lesioni e come collutorio per favorire la regressione delle infiammazioni delle mucose orali.
- La prunella delle Alpi, specie imparentata ma meno diffusa, si trova in ambienti poveri di elementi nutritivi, in particolare nel prato a bromo.


Informazioni aggiuntive

Scheda informativa riferita a: P.vulgaris e P.grandiflora.

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