Consociazione con un cereale da granella
In passato, questa tecnica era molto diffusa perché, alla luce della ridotta meccanizzazione e delle basse aspettative di resa cerealicola, i benefici superavano ampiamente gli inconvenienti.
Ancora oggi, comunque, esistono contesti, come l’agricoltura biologica, in cui la consociazione tra cereali e prato dà risultati interessanti e sembra godere di una seconda giovinezza, in quanto tecnica particolarmente rispettosa del suolo.
Le Mst 450, 451 e 455 non si prestano alla consociazione con i cereali da granella.
Vantaggi
- Copertura continua del suolo e nessuna preparazione del letto di semina.
- Resa massima del prato già durante il primo anno di sfruttamento principale.
Svantaggi
- Resa minore del cereale.
- Emergenza e sviluppo irregolari della miscela foraggera (densità eccessiva del cereale o cereale con ciclo colturale troppo lungo).
- In caso di primavera siccitosa (relativamente frequente a sud delle Alpi), stress idrico maggiore per entrambe le colture.
- Mietitrebbiatura più difficoltosa.
- Umidità maggiore della granella al momento della raccolta.
- Possibile presenza di ormaie nel futuro prato.
Suggerimenti
- Scegliere cereali poco concorrenziali. L’orzo è il più adatto, spelta e frumento (sia autunnale sia primaverile) si prestano abbastanza, mentre l’avena va evitata (concorrenza eccessiva per la luce).
- Estensificare la tecnica di coltivazione del cereale: riduzione del 25% di densità di semina e concimazione azotata, nessun erbicida residuale o ormonale, ecc. (cereale più resistente all’allettamento e meno concorrenziale verso la miscela foraggera).
- Seminare la miscela foraggera entro pochi giorni dalla semina dei cereali primaverili o durante l’accestimento di quelli autunnali (CD 25–30; tra inizio marzo e inizio aprile).
- Rinunciare alla consociazione laddove la pressione delle malerbe è elevata.