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Cresta di gallo comune

Rhinanthus alectorolophus

In sintesi

  • Pianta emiparassita e leggermente tossica che, dal lato foraggero, vale poco o nulla. Tollerata purché rimanga al di sotto del 2% nella composizione botanica della cotica erbosa.
  • Uno sfalcio precoce (prima della fioritura), da ripetersi dopo alcuni anni, è sufficiente per combatterlo efficacemente. Questa strategia di contenimento può entrare in contrasto con le disposizioni gestionali sulle superfici di promozione della biodiversità e su quelle che rientrano nella protezione della natura.
  • Specie indicatrice del livello qualitativo II in determinate superfici per la promozione della biodiversità (SPB).

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In dettaglio

Morfologia e habitus

  • Presenta un pronunciato poliformismo stagionale.
  • Raggiunge 10 – 60 cm d’altezza. Fusto angoloso (tetragono), che termina con un infiorescenza a racemo. Pianta interamente ricoperta da una fitta peluria.
  • Foglie caulinari opposte (coppie adiacenti disposte a 90°), sessili, intere, lanceolate e con margine regolarmente dentato.
  • Brattee romboidali, con margine dentato e apice acuto.
  • Fiori gialli posti sopra le brattee o alle ascelle delle foglie caulinari. La fioritura si svolge da fine primavera all’estate. I frutti sono capsule tondeggianti, racchiuse in una vescicola che deriva dalla trasformazione del calice. Quando la pianta oscilla, i semi maturi si muovono, producendo un suono che ricorda quello di un sonaglio.
  • Il nome italiano della specie, cresta di gallo comune, fa riferimento alla presunta somiglianza del fiore con la testa di un gallo; in particolare, le brattee seghettate ne ricordano la cresta.
  • L’apparato radicale è caratterizzato da un sottile fittone, da cui si dipartono numerose radici laterali provviste di austori, tramite i quali la cresta di gallo comune assorbe acqua e sali minerali dalle radici delle graminacee circostanti.

Longevità e sviluppo

  • Annuale.
  • Si propaga esclusivamente tramite semi.

Esigenze pedoclimatiche e diffusione


Gestione e modifica della cotica erbosa

  • Lo sfalcio precoce (prima della sua fioritura) lo contrasta efficacemente, perché ne impedisce la disseminazione. Va ripetuto ogni 3-5 anni.
  • Lo sfalcio precoce può entrare in contrasto con le disposizioni gestionali sulle superfici di promozione della biodiversità e su quelle che rientrano nella protezione della natura.
  • L’incremento della concimazione non basta, da solo, a ridurne la presenza.

Valore foraggero

  • Scarso:
    • è poco produttiva e abbassa la resa delle altre foraggere, perché, in quanto emiparassita, sottrae acqua e elementi minerali dalle radici delle piante circostanti (specialmente se graminacee),
    • non è appetita dal bestiame; diviene dura e grossolana,
    • contiene un glicoside leggermente tossico e infiammatorio che, quando la pianta supera il 2% nella razione foraggera, causa problemi digestivi e diarrea.

Specie indicatrice del livello qualitativo II nelle superfici per la promozione della biodiversità (SPB), quali:

  • prati estensivi, prati poco intensivi e terreni da strame (unicamente per la valutazione del potenziale biologico),
  • pascoli estensivi e pascoli boschivi.

Valore ecologico

  • Può favorire l’instaurarsi di una composizione botanica tipica dei prati magri, in quanto parassita le graminacee.
  • Fonte alimentare per i bombi.

Informazioni aggiuntive