Scegliere le miscele foraggere

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Criteri di scelta

Per scegliere la miscela più adatta alle proprie necessità, bisogna seguire una procedura decisionale chiara, che tenga in debito conto le caratteristiche della parcella in oggetto e la strategia aziendale. Solo così è possibile orientarsi con sicurezza e successo sul mercato.

In questa sede, per non favorire o penalizzare nessun attore presente sul mercato, si considerano solo le miscele contrassegnate con il marchio di qualità APF/AGFF/ADCF, standard o loro equivalenti.
Va comunque ricordato che anche la scelta delle miscele foraggere fatte in casa dalle ditte sementiere segue gli stessi principi descritti per orientarsi tra quelle standard.

I criteri di scelta principali sono quattro (cinque per le aziende biologiche).

Nella scelta della miscela, la sua resa potenziale non riveste necessariamente un ruolo di rilievo, come si può capire prendendo come esempio le miscele loglio italico-trifoglio violetto o quelle graminacee-erba medica. Queste miscele, in condizioni pedoclimatiche e gestionali ottimali, assicurano fino al 10% in più di sostanza secca rispetto alle miscele triennali graminacee-trifoglio bianco o a quelle di lunga durata, però non sopportano il pascolo. Di conseguenza, se le si fa pascolare con regolarità, ecco che il loro punto di forza scompare velocemente. In questi casi, è sicuramente meglio scegliere una miscela adatta al pascolo, anche se meno produttiva.

Nota bene

  • Se l’acquisto della miscela avviene dopo avere considerato con competenza i 4 (5) criteri di scelta principali di cui sopra e se la sua semina e la sua gestione avvengono in modo appropriato, si verrà ricompensati con rese elevate di foraggio equilibrato e di buona qualità per tutta la durata di sfruttamento prevista.

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