Semina estiva
Tradizionalmente, la semina estiva si esegue tra giugno e luglio, subito dopo le colture raccolte ad inizio estate, quali: patata precoce, colza e cereali, anche se il periodo migliore per la germinazione delle sementi foraggere va da fine agosto a inizio settembre. A sud delle Alpi, in zone situate a basse quote e caratterizzate da clima mite, si può seminare anche dopo patata tardiva, girasole mais da silo e soia. In questo secondo caso, il 20 settembre è una data limite ragionevole. A partire da fine agosto, le leguminose fanno sempre più fatica ad affermarsi.
A causa delle maggiori incognite legate alla siccità, la semina estiva va sempre eseguita interrando leggermente i semi e rinunciando alla pianta di copertura. Quando però, ci si trova in presenza di suoli tendenzialmente siccitosi e le previsioni meteorologiche non annunciano precipitazioni di rilievo, questo tipo di semina va evitato o, perlomeno, rimandato.
A seconda delle situazioni, sia la semina immediata sia quella posticipata sono valide.
- Semina immediata. Qui l’obiettivo è sfruttare al massimo il periodo vegetativo per produrre foraggio. Preparazione del letto di semina e semina della miscela foraggera seguono a ruota la raccolta del precedente colturale.
Questa variante va evitata laddove la pressione delle malerbe è elevata, ci si attende un’importante ricrescita della coltura appena raccolta oppure si ritiene che il rischio legato alla siccità sia tale da compromettere l’installazione della miscela. - Semina posticipata. Qui gli obiettivi sono due: sfuggire alla siccità e combattere le malerbe o le ricrescite. Si consiglia di applicare la falsa semina, che prevede due passaggi con tecniche di minima lavorazione, intervallati da 20–30 giorni durante i quali si lasciano germinare i semi delle piante indesiderate. Il primo passaggio (rottura delle stoppie subito dopo la raccolta) ne favorisce la germinazione, mentre il secondo serve a distruggere meccanicamente sia le plantule sia i germinelli. Entrambe le lavorazioni vanno eseguite superficialmente (< 8-10 cm). Il secondo passaggio va eseguito su suolo asciutto e senza che vi siano piogge in arrivo, per evitare che le malerbe appena estirpate riattecchiscano.
- La falsa semina non funziona contro le malerbe perenni che, anzi, contribuisce a propagare. In presenza di tali malerbe, la lotta meccanica va modificata o abbinata a un diserbo chimico mirato.
Per saperne di più ► Capitolo Malerbe, parassiti e malattie.
Vantaggi
- Copertura quasi continua del suolo.
- Resa massima già durante il primo anno di sfruttamento principale.
- Valorizzazione dell’azoto disponibile lasciato dalla coltura precedente.
Svantaggi
- La forte pressione di malerbe e ricrescite della coltura precedente può ridurre l’emergenza della miscela foraggera.
- La siccità estiva può compromettere la riuscita della semina.
- La semina tardiva (a partire dal 20 agosto) riduce vieppiù la quota di leguminose presenti.
Suggerimenti
- Arare superficialmente (< 15 cm) subito dopo la raccolta di un cereale ne inibisce la ricrescita e contribuisce al controllo delle malerbe.
- Evitare le piante di copertura.
- Prevedere uno o due sfalci di pulizia.
- Interrare leggermente la semente e rullare subito dopo la semina è imperativo.
- Non seminare oltre il 20 settembre, nemmeno nelle zone più favorevoli. L’unica eccezione è la semina di intercalari svernanti a base di loglio italico privi di leguminose.